Cioè conosco delle persone che pensano che io sia molto più importante di quello che sono in realtà, quindi mi trattano come se fossi Chiara Ferragni. Infatti a Campli dicevano, oh è arrivata la Chiara Ferragni delle sagre. Ciao a tutti e benvenuti a una nuovissima puntata del podcast avanzato, con me... Teacher Stefano. Oggi sono in compagnia di un ospite incredibile che ci racconterà la sua storia che è super interessante, content creator.
comica, amica degli anziani nei mercati italiani, sono qui con Chiara Pagliaccia. Ciao Chiara! Ciao Stefano, che piacere essere qua! È davvero, il piacere è tutto nostro, come stai? Sto molto bene, sono contenta di fare questo episodio perché so che molte persone anche dal Sud America mi scrivono, dal Brasile, dall'Argentina.
dalla Svezia che seguono i miei video perché dicono che l'italiano è molto comprensibile e quindi li aiuta nell'apprendimento. E quindi spieghiamo tu che cosa fai sui social così anche... Chi non ti conosce può andare un po' a vedere quello che fai. Allora, io vado nei mercati o nelle sagre italiane, che sono delle feste in ogni paese dove c'è un prodotto tipico gastronomico.
tipo la sagra del maiale, dove si mangia il maiale in tutti i modi, la sagra del peperone, dove si mangia il peperone in tutti i modi. e intervisto le persone anziane. Domande direi che riguardano la loro vita quotidiana. chi sono, quali sono i loro hobby, questo perché di solito gli anziani sono la generazione meno ascoltata, che anche sui social appare meno.
Mi piaceva anche dare la parola a chi di solito non viene raccontato. Esatto, questa è sicuramente una bellissima cosa perché comunque pochissimo, diciamo, vediamo gli anziani sui social.
Hanno tanto da raccontare. È stato un po' questo, diciamo, il motivo che ti ha spinto a creare questo progetto? Come ti è venuto in mente? Perché è anche una cosa un po'... controcorrente no magari adesso in una cultura comunque sai tutto veloce eccetera tu stai andando in una direzione no opposta quindi intervistare le persone che tranquille che vanno a fare la loro spesa uno stile di vita che magari anche noi più giovani
quasi non conosciamo più sì hai ragione diciamo che gli anziani sono delle persone con cui io mi trovo molto a mio agio perché sono cresciuta con i miei nonni quindi so perfettamente entro subito in empatia con loro io sono di Perugia che è della regione Umbria lo dico per chi verrà in Italia a fare un viaggio così andateci perché è bellissima
Non andate in Toscana, andate in Umbria. È vero, l'Umbria è bellissima, ho avuto anche il piacere di visitare l'Umbria due anni fa e ne sono rimasto proprio innamorato. Ecco, grazie Stefano. Don't go to Tuscany, let's go to Umbria. perché è una regione molto autentica, che non è molto turistica. Però ci sono queste sagre in ogni paesino, quindi io sin da quando sono bambina andavo lì e stavo con questi anziani, mangiavamo insieme.
Riesco a rilassarmi in questi contesti perché la mia vita è totalmente l'opposto, cioè io vivo a Milano, faccio la comica, faccio l'autrice, ho lavorato per tanti anni in tv, ho lavorato in un'agenzia di marketing e quindi... Di solito mi relaziono con delle persone totalmente opposte che vanno alla velocità della luce e mi stresso tanto, quindi io adoro andare in questi paesini l'estate oppure semplicemente al mercato ogni venerdì.
a parlare con delle persone che mi mettono tranquillità. Bellissimo. Ti senti anche un mondo in cui ti senti particolarmente a tuo agio proprio per questo motivo, perché è un mondo che conosci bene?
Sì, lo conosco molto bene e mi sento totalmente a mio agio. Io detesto... le cose di solo apparenza per esempio vivo a Milano e a Milano c'è la settimana del mobile la settimana della moda questa è la settimana della moda infatti io starò tutta la settimana chiusa dentro casa adesso non mi vedete ma Stefano mi vede che sono in pigiama quindi
e io mi sento a mio agio diciamo in in quei posti lì preferisco scappare dalla frenesia ecco infatti il mio piano B se non dovesse funzionare la comicità se non dovesse funzionare adesso faccio l'autrice freelance così Il mio piano B è sempre tornare in Umbria a fare la vendemmia. Bellissimo. Eh beh, sicuramente, una calma sicuramente, puoi trovare in quel lavoro una calma pazzesca. E senti, hai detto il fatto di, per esempio, Milano, una città...
La città delle apparenze, anche io ho vissuto a Milano, quindi sono d'accordo con te, è un po' quello che vediamo anche nelle grandi città. Hai notato anche delle differenze col tuo progetto, che comunque hai girato tanti mercati, tante sagre? in tutta Italia delle differenze tra le regioni tra le sagre che hai visitato proprio nelle persone nel rapportarti con le persone
Sì, guarda, io sono appena tornata da Roma, sono stata una settimana e ho fatto delle interviste anche a Roma. Effettivamente è più facile approcciare le persone a Roma, cioè molto spesso vengono loro che dicono in romano che stai a fa? E rispetto ai milanesi che sono un po' più chiusi però diciamo che dipende sempre, adesso sto generalizzando, dipende sempre dalla persona però generalizzando a Roma è più facile, ecco a Milano che purtroppo, cioè non purtroppo io adoro Milano però.
che la mia città è più difficile a volte dirgli salve signora sto facendo questa cosa è più difficile convincerli a Milano e sono stata anche a Napoli e vabbè a Napoli si facevano da sole le interviste diciamo Beh, sicuramente l'apertura dei napoletani è famosa un po' in tutta Italia. Sì, sì, quelle che ho fatto a Napoli sono spettacolari. E c'è qualche storia?
che hai raccontato o che ti hanno raccontato durante le tue interviste nei mercati, nelle sagre, che ti ha particolarmente colpito. Ce ne sono sia in negativo che in positivo, diciamo. Da dove puoi iniziare?
Iniziamo in positivo perché tanto quello in negativo non le pubblico perché non mi piace nemmeno diffondere certi messaggi, però in positivo ti dirò che a me piace... intervistare delle persone che tu vedi che magari hanno 80-90 anni e tu non ti aspetteresti mai un certo tipo di risposte perché si pensa che gli anziani abbiano una mentalità chiusa e io adoro quando faccio una domanda a una signora di 90 anni
e lei mi risponde come mi risponderebbe una ragazzina di vent'anni, cioè molto più avanti di quello che noi pensiamo. Per esempio... Sto per pubblicare questa intervista che ho fatto a Roma a questa signora di 87 anni e io le ho chiesto... Signora, ma se li porta benissimo, ma come fa? Qual è il suo segreto? E lei mi ha risposto, beh, sarà che non mi sono mai sposata che non ho fatto i figli.
e la vedevi che stava bene cioè non era una signora che ha sofferto di questa scelta si vedeva che lei era proprio nella pace dei sensi mi ha detto ciao tantissimi amici e io ho pensato cavoli questa sarà nata nel 1930 e con una semplicità del genere mi dice che è scappata da tutte quelle convenzioni sociali che ti vorrebbero sposata con i figli, donna, casa, chiesa, invece io mi piace quando mi spiazzano così.
Che spesso queste convenzioni sociali sono promosse anche da persone molto più giovani della signora di 87 anni. Penso che dipenda un po' dal trascorso di ognuno. Sicuramente se io vado al mercato e mi pongo con gentilezza... e una persona mi risponde con gentilezza e accetta l'intervista, già questo è un bel segno, che è una persona serena, comunque educata, che ha una bella storia, ecco, se no molti mi mandano anche a fanculo, come si suol dire.
E come fai in questo caso? All'inizio era difficile gestire il no quando magari chiedevi alle persone di fare un'intervista con te e ti dicevano no? Ci rimanevi male oppure era una cosa che non te ne fregava, cioè proprio anche dall'inizio? Allora è sempre difficile gestire un no, io la prendo un po' come se ci provassi con una ragazza che mi piace e mi dice no, è sempre una bruciatura, però purtroppo diciamo che...
Vado ai mercati e io dico sempre che è come se andassi a pesca, no? Cioè io sto quattro ore ai mercati, chiedo in totale a 20 persone. e alla fine mi porto a casa 5 interviste. Quindi di no ce ne sono tanti e a volte anche ho preso tanti vaffanculo, anche perché semplicemente essendo anziani magari... Giustamente è paura delle truffe o chissà che pensano, quindi mi dicono no, no, vaffanculo, chiamo la polizia. E ti hanno mai chiesto magari serie, la televisione, queste cose qua? Ah, sempre.
Sì, sì. Sempre ti chiedono poi dove possono vedersi. Sì, sì, ma questo va su Rai2? No, signora. Gli dico, va sui social e poi gli do il mio biglietto da visita. però molti li guardano grazie ai nipoti.
e altri invece gli mando proprio il video tipo questa signora che aveva detto prima a Roma di 87 anni aveva la sua mail a 87 anni e mi ha detto mandamelo qui per favore così me lo guardo io va bene signora la cosa curiosa bellissima perché alcuni anziani che intervisto e poi rincontro ai mercati perché alla fine Milano non è così grande come si pensa quindi io li rincontro a volte alcune persone mi ringraziano perché dicono mi ha chiamato la mia cugina
dalla Svizzera che non sentivo da vent'anni che mi ha visto su Instagram. Bellissimo. La mia alunna che non vedo da quarant'anni. Quindi ci sono anche queste carambate, come si dice, queste sorprese che mi fanno piacere, insomma. E in negativo mi stavi raccontando qualche storia che invece ti ha colpito un po' più in negativo e che forse non ha neanche pubblicato? Sì, tipo una volta sono andata... al mercato e c'era questo signore di 94 anni
E io parto dal presupposto che gli anziani siano tutti buoni, no? È un mio limite perché non è sempre così. Per esempio questo signore gli avevo chiesto come mai secondo lui i giovani di oggi fanno sempre meno l'amore. E lui mi aveva risposto non lo so perché fanno sempre meno l'amore ma quando io vedo una bella ragazza come te mi viene ancora tutto duro. E lì non te l'aspetti da quasi centenne.
una cosa del genere quindi io lì ho pensato ok se pubblico questo video ovviamente farà milioni di visualizzazioni però non mi interessa nemmeno cioè un messaggio brutto che secondo me è fine a se stesso insomma quindi non l'ho mai pubblicato quel video E poi alla fine nel senso che facciamo questo lavoro sui social sappiamo quello che poi magari andrà virale ma attirerà anche un pubblico che non vogliamo. Esatto.
Quindi alla fine va bene così? Sì, preferisco avere un pubblico che mi piace piuttosto che avere magari molte più visualizzazioni, molte più follower, però... persone che poi scrivono delle cose per cui mi arrabbierei o che ritengo inaccettabili. Senti, per far entrare ancora meglio le persone che ci stanno ascoltando proprio nel tuo progetto, quali sono alcune domande?
che tu fai a questi a questi signori queste signore magari qualche domanda che fai anche più volte domande in generale parto sempre con la generica domanda Salve signora, come sta? Di solito rispondono bene, però è successo anche che qualcuno mi dicesse malissimo!
e poi iniziano a raccontare lamentandosi e poi diciamo che li guardo e ognuno di loro non vado con un copione scritto improvviso in base a quello che mi dicono cioè se magari c'è una signora che ha dei capelli rossi tinti gli dico ma come mai questo colore di capelli e loro mi rispondono a volte vengono fuori delle cose veramente divertenti oppure
Un'altra domanda che faccio spesso è che cos'è che la fa più arrabbiare? Perché ovviamente lì essendo qualcosa che li fa arrabbiare ci mettono molto più fuoco mentre rispondono e dicono mi fa arrabbiare la mia vicina di casa perché quando... sbatte il tappeto fuori dalla finestra, mi fa cadere le briciole sul terratto. Quindi così non vado preparata, diciamo.
È come se io incontrassi una persona al bar e ci chiacchierassi. Bellissimo. E senti, all'inizio, tra l'altro hai iniziato se non sbaglio nel 2018, giusto? No, ho iniziato, allora... Lo facevo su Facebook dal 2016. Ah, su Facebook dal 2016, ok. Io facevo un video ogni due mesi alla Sagra. e c'era uno stile anche molto diverso diciamo. Tra l'altro forse c'era un video di quel genere che facevi prima su Facebook a San Giovanni Rotondo.
Che ha due passi da dove abito io, perché io sono pugliese nella provincia di Foggia. Ah, ok. Sono andata a vedere, a spulciare un po' nel video dei tuoi più vecchi. Ah, pensa, pensavo di averlo rimosso quel video, invece esiste ancora. esiste ancora? lo vado subito a togliere lo faccio con costanza dal febbraio 2022 o febbraio 2023 non mi ricordo quindi su Instagram questo
Su Instagram e su TikTok, sì. Eh sì, Instagram e TikTok, ok. Quindi sotto forma, diciamo, di contenuto breve intervistando le persone. Sì perché alla fine su Facebook facevo anche questi video che per me erano dei capolavori però essendo lunghi non me li guardava nessuno. Su Instagram sono riuscita a cavalcare l'onda del scoppio dei reel e quindi facendo dei video brevi andavano molto più virali.
diciamo che in poco tempo ho fatto gli attuali follower che ho e sono contenta che cioè è meglio sempre che i video vengano visti piuttosto che fare dei capolavori che non vedrà nessuno me la sono messa assolutamente ti faccio i miei complimenti perché comunque i tuoi sono dei contenuti veramente che ti tengono incolla, cioè proprio
Non riesci a smettere di scrollare perché sono davvero super interessanti e porti proprio delle storie comuni. E secondo me quella forse è un po' la tua forza, no? Perché noi siamo abituati a vedere queste storie eccezionali sui social. E invece tu porti storie di persone comuni al mercato che fanno la spesa con una vita comune ed è questa sicuramente... Una cosa molto bella. Quando hai iniziato, è stato difficile per te?
iniziare trovare anche magari il coraggio di andare dalle persone forse adesso per te è una cosa un po' fa parte del tuo lavoro quindi magari è una cosa a cui si è più abituata All'inizio, come è stata la tua prima sagra ad andare a chiedere alle persone di fare un'intervista? Ma, allora, le sagre è più facile, perché le sagre sono un contesto chiuso, diciamo, e... È più difficile fermare le persone al mercato perché sono persone che stanno lì e non...
non hanno un obiettivo comune come quelli della Sagra. All'inizio era più facile forse adesso, forse perché l'ho fatto così tante volte e tra l'altro spesso vedo sempre le stesse facce.
Ok Diciamo che non è che ho sempre voglia di andare dalla gente dirgli ehi salve vuole parlare con me anche perché caratterialmente non è che sia così espansiva proprio di natura quindi ci sono delle mattinate dove magari intervisto sette persone perché sono anche di ottimo umore magari e volte in cui esco al mercato ne faccio una perché magari non lo so ho più pensieri sono meno espansiva io quindi è un po' sempre come la pesca appunto no?
Fai un bel carico di pesci, a volte nessuno. E senti, parlando di sagre, qual è magari una sagra molto particolare dove sei stata ad intervistare le persone? Perché poi le sagre sono una cosa un po' tutta italiana, all'estero.
diciamo questa cultura ce ne sono un po' molte particolari però la cosa migliore per me è quando mi chiamano proprio dal paese perché hanno visto magari i miei contenuti anzi molto spesso succede che un ragazzo giovane una ragazza giovane vadano dal vecchio della sagra che gestisce tutto gli dica guarda chiama questa ragazza perché ci fa pubblicità Quindi di solito ci mette tre mesi per convincerlo, poi questi mi chiamano.
E io vado lì a fare le mie interviste e la sagra, diciamo, dove sono stata, dove mi sono sentita più parte attiva è stata la sagra della porchetta di Campli, che è in Abruzzo. Campli. Campli, che è la porchetta. e lì aveva questo ruolo che era giudice.
delle nove porchette in gara quindi ho fatto questa degustazione di nove porchette alla fine della giornata avevo il diabete Sono tante nove porchette e insieme a dei personaggi del luogo ci siamo ubriacati e abbiamo degustato queste porchette dando poi dei voti e poi il giorno dopo hanno letto il mastro porchettaio.
di Campli e quella è stata un'esperienza indimenticabile. Bellissimo, guarda, incredibile. Anche il mio fegato se la ricorda bene perché è ubriachissimo. Vabbè, va bene così, nel senso questa forse è anche la parte divertente del lavoro, no? sì sì bellissimo cioè io sto proprio bene quando conosco delle persone che proprio tra l'altro pensano che io sia molto più importante di quello che sono in realtà quindi mi trattano come se fossi Chiara Ferragni
Infatti a Campli dicevano, oh è arrivata la Chiara Ferragni delle Sagre. Bellissimo, ma hanno ragione però. Sì, diciamo che delle Sagre sì, però... a volte lì nei paesini mi portano da che ne so dalla signora che fa il vino e questa mi regala quattro bottiglie di vino dicendo tieni per te così signora io non sono così importante la smetta la prego e quindi torno sempre con un sacco di rova prosciutti salami porchette vini oli
Beh, secondo me è bello, dai. Cioè, alla fine nel senso è una cosa anche che ti fa sentire proprio parte. del lavoro che stai facendo no? Ti fa sentire anche il tuo lavoro proprio apprezzato, quindi secondo me quella è la cosa bella. Per questo è bellissimo, è un ambiente dove ovviamente non circolano quasi soldi, pochissimi soldi, io dalle sagre non guadagno niente.
praticamente, però preferisco stare in un ambiente così e poi ho i miei lavori paralleli ovviamente, piuttosto che lavorare in ambienti dove non c'è niente di genuino, vero o... sincero ecco non riesco proprio a starci bene negli altri ambiti assolutamente ti dico appunto anche nel senso io comunque guardo i tuoi contenuti appunto anche alcuni miei studenti guardano e apprezzano molti i tuoi contenuti anche non soltanto proprio per diciamo tutta
La parte culturale che c'è dietro ma anche proprio per il discorso linguistico perché così comunque gli studenti possono sentire prima di tutto italiani che parlano tra di loro in un italiano vero, un italiano autentico. sentire diversi accenti, è una cosa che a loro piace davvero tanto, quindi nel senso è proprio una cosa che gli studenti d'italiano davvero apprezzano tanto.
Però tu non fai solo questo, sei anche una comica. E proprio in questo momento... sei in tournée con il tuo spettacolo, una simpatica disgrazia. Sì. Allora, cioè, prima di tutto mi devi raccontare come è che sei una comica, come si diventa anche una comica. Raccontami un po', diciamo, questo processo e poi parliamo del tuo spettacolo. Dai, va bene. Come si diventa una comica? Boh, non lo so, nel senso che... Io volevo farlo da tantissimi anni, ma non avevo il coraggio di salire sul palco.
Poi c'è stato un momento due anni fa appunto dove ero disperata. Avevo finito i soldi, il lavoro non andava bene così. E ho pensato, ok, o resto a Milano e faccio quello che ho sempre voluto fare, o torno a Perugia a fare la vendemmia. E da lì ho iniziato a fare i social e mi sono buttata anche nel fare la comica. Per la scrittura non ho avuto problemi perché io già di lavoro ho sempre fatto l'autrice da anni. E sul palco l'unico modo per vedere se funziona è andare a provare tante volte.
questi locali che fanno queste serate open mic. dove tu vai lì con una cosa che hai scritto, vedi se funziona, la provi tantissime volte. e se funziona la metti all'interno dello spettacolo diciamo quindi sono contenta cioè io in questo momento sto facendo la cosa che avrei sempre desiderato fare sono felicissima e sicuramente io non pensavo che avrei mai fatto uno spettacolo neanche un tour quindi ancora non ho capito quello che mi sta succedendo e il tour sta andando bene
non so che dirti guarda Stefano farei un brindisi ma non ho il vino adesso eh lo facciavo virtualmente perché comunque ti voglio fare i complimenti anche per il tour comunque ti sto seguendo anche con le storie appunto su Instagram è una cosa bellissima anzi mi dispiace tantissimo che vieni a Bari ma io non ci sono perché altrimenti sarei venuto super volentieri A vederti, se aggiungi delle date in Puglia me lo fai sapere. Mannaggia Stefano, e dove sei? Dove sarai?
Il 30 marzo dove sarò, sarò a Londra per una cosa di lavoro, altrimenti sarei venuto super volentieri, davvero. Allora sarà per il prossimo, dai. Sarà assolutamente per il prossimo, ma questa è una cosa che secondo me è epica, che voglio... cioè che voglio dirti il tuo cognome il tuo cognome è Pagliaccia
e te fai la comica cioè è una cosa bellissima ricordo quel reel che hai fatto con quella signora che appunto vi hai chiesto signora vuoi sapere il mio cognome? Pagliaccio la signora non poteva crederci la stessa cosa io incredibile E sei finita davvero a fare la comica, a far ridere le persone. Qual è il, diciamo, che argomenti porti sul palco che fanno così tanto ridere le persone? ecco qua allora mi rendo conto che non sono argomenti
generalisti. Sono delle cose come prima, visto che è il mio primo spettacolo, ho scritto delle urgenze per me. Quindi questo spettacolo parla di mondo LGBT, perché io sono lesbica, ho la fidanzata. Quindi parliamo, parlo di questa cosa scherzando molto su di me ecco e sulla coppia eccetera. Quindi molta autoreonia diciamo. Sì, tantissima, sì sì sì.
Preferisco sempre offendere me stessa piuttosto che qualcun altro, almeno che non sia strettamente necessario. E poi parla di aziende, perché ho lavorato in un'azienda per tanti anni, quindi parla malissimo. delle aziende e delle risorse umane e parla della morte della droga laughter Sì, tendenzialmente degli argomenti che se un sessantenne per caso venisse al mio spettacolo sicuramente avrebbe un attimo del tipo, ehi ma questa è quella che fa le interviste?
Sì, diciamo come si dice, dentro di me ci sono due lupi, ecco. Ok, diciamo anche questo... Questa grande differenza, no? Forse un po' della chiara di mattina ai mercati, la chiara di notte agli spettacoli. Diciamo alla fine sono due facce della stessa medaglia comunque che convivono tra di loro.
Sì, sì, sì. Però diciamo che sono fatta di forti contrasti, ecco. Però mi piace anche questo... questo dualismo insomma ho preparato a conviverci e no no sono contenta dai sta andando bene lo spettacolo è già dal prossimo so che rimanendo sempre me stessa anche perché non riuscirei mai a fare una cosa in cui non credo però allargando un po' magari i temi perché questi sono veramente molto di nicchia ecco
vabbè che poi alla fine però sono anche quelli magari più vicini a te che fanno poi alla fine anche più ridere nel senso quindi è un po' diciamo il il discorso io poi non lo so sono una persona con pochissimo umorismo quindi proprio io non so far ridere le persone quindi non posso sicuramente dare Dare consigli. Credi che sia una cosa naturale, cioè si nasce con questo dono oppure si può imparare a far ridere le persone? Questa è una domanda difficilissima.
la seconda domanda filosofica della puntata secondo me tu tecnicamente puoi migliorare tanto anche se di base non sei uno che ce l'ha dentro però secondo me quando vedi sul palco una persona che è mossa da questo fuoco la riconosci perché risulta anche molto più credibile e meno teatrale anche nei modi o artefatta.
Secondo me ci si nasce in qualche modo, poi chiunque può fare il comico facendo tanta pratica però secondo me quelli più bravi li capisci subito dal guizzo che hanno proprio sul palco. Wow, no davvero molto interessante, poi come hai detto tu hai iniziato anche in un momento difficile della tua vita, quindi avevi proprio tanta voglia di metterti in gioco e sicuramente questa è una cosa che aiuta molto. Quindi quante...
hai fatto fino ad ora della tua tournée? Adesso ne ho fatte otto e devo farne altre sette tipo adesso devo andare Milano Verona Mola di Bari Perugia Pordenone e poi chissà e poi chissà un sacco di gente mi sta scrivendo vieni a Bruxelles, vieni a Parigi ragazzi non è che vengo con la mia valigia di cartone ci mettiamo in quattro in una stanza però magari in futuro dai anche con calma non mi aspettavo nemmeno tutto sto riscontro che sto avendo quindi
Facciamo tappe. Bello, no davvero. Volevo dirti una cosa interessante, tu lo sai che io sono laureata in lingue? Sì, l'avevo visto ma poi alla fine mi sono dimenticato di menzionarlo, ah è anche del tuo periodo all'estero. Sì, ho vissuto per otto mesi in Brasile. Quali lingue hai studiato? Ho studiato inglese, spagnolo e portoghese. Poi non avrei fatto l'Erasmus perché ho iniziato tardi l'università.
Però c'era la possibilità di andare otto mesi in Brasile a Florianopolis e ovviamente... completamente da sola e quindi ovviamente ho detto ma come faccio a dire di no a questa cosa e quindi ho fatto un periodo là Sapevo molto bene il brasiliano, adesso lo capisco tutto, però diciamo che non lo parlo da tanti anni, poi sai meglio di me come vanno queste cose a livello del cervello.
Però sì, sono stata benissimo e... salutiamo gli ascoltatori che ci ascoltano al Brasile allora ciao ragazzi viva il Brasile e ascolta secondo te ti ha aiutato in qualche modo ad essere un po' quella che sei oggi questa esperienza all'estero Ma sì, sicuramente sì, diciamo che tutto fa brodo, no? Beh certo. È un detto italiano. Molto vero, secondo me. Siamo l'insieme di quello che viviamo, quindi io ho cambiato tante strade perché prima...
Ho giocato a basket in Serie A. Poi ho lasciato, ho studiato lingue. Poi anche lì ho detto ma io voglio fare la professoressa, ma che palle, ho lasciato, tramite una mia amica sono entrata in contatto con questa casa di produzione a Milano, mi hanno preso per fare la stagista e da lì sono rimasta a Milano e ho capito che comunque...
Il mondo questo qua dell'audiovisivo, dell'autorialità era quello che più mi sentivo dentro me stessa, insomma. Quindi ho fatto l'autrice e poi sono arrivata adesso diciamo alla forma, all'ultima evoluzione del Pokémon.
è vero che tu hai una grande passione per i po' sei un po' nerd diciamo su queste cose qua sì io sì sì sì sì c'ho questo lato cioè di solito per rilassarmi guardo le schede tecniche dei Pokémon prima degli spettacoli bellissimo ma guarda che secondo me posso dirti che secondo me tutte le persone più creative hanno sempre un lato nerd cioè proprio una parte della creatività secondo me
è perché comunque sono dei monti fantastici in cui ti immergi e mi rilassa tanto vedere queste cose sono una patita di Game of Thrones l'ho visto un sacco di volte ho letto tutti i libri sono gli alberi genealogici a memoria e sono tanti wow veramente bellissimo hai fatto un percorso incredibile hai raggiunto dei risultati incredibili Cioè adesso io, anche che ti sto vedendo in faccia, si vede che sei proprio felice di quello che stai facendo e sicuramente questa...
È una cosa bella che poi ti dà anche tutta quella forza di continuare. Progetti futuri di cui puoi parlare? Sopravvivere? Sopravvivere, sì, no, non ho niente, cioè devo fare i spettacoli, devo farli al meglio possibile, continuare sempre a scrivere, a fare Sagre d'Italia.
sopravvivere nel senso Milano è una città molto cara quindi diciamo che non c'ho qualcuno che mi aiuti quindi io devo sopravvivere ce la devo fare per continuare a fare quello che insomma vorrei fare ecco complimenti Chiara davvero Spero tantissimo di venire a vederti ad uno spettacolo.
Però prima voglio farti una domanda che facciamo a tutti gli ospiti che vengono a trovarci qui su questo podcast. E la domanda è la seguente. Mi devi dire una cosa che ami dell'Italia e una cosa che proprio non sopporti, una cosa che odi? Dell'Italia. Madonna, sai che ogni risposta che mi viene è banalissima. Va bene così, possiamo poi fare il paragone anche con gli altri ospiti. Io dell'Italia...
Io amo il calore umano, però magari c'è anche negli altri paesi, però ovviamente io sono nata in Italia, sono italiana, quando si creano delle situazioni anche con degli sconosciuti dove... c'è l'altro che comunque vedi che è disponibile anche quando io parlo con queste persone si aprono con me ecco questo questo calore credo che sia anche un po' in situ nella nostra cultura, l'italianità diciamo. e poi vabbè il cibo ovviamente
Chi meglio di te poi che assaggia le porchette a Campli, quindi. Sì, io ho amato il Brasile, ma diciamo che la prima cosa che ho chiesto quando sono tornata a Roma a Fiumicino è stato a un mio amico che mi veniva a prendere e ha detto portami duetti. di prosciutto crudo di Norcia Wow, bellissimo. E la cosa che odi? Che non sopporti proprio dell'Italia? Sto cercando di non scendere nella politica Stefano, aspetta, sto pensando a altre cose. Possiamo dire tutto su questo podcast.
Non mi piace la deriva che sta prendendo il paese anche a livello ideologico, però credo che non sia solo una cosa dell'Italia, ma come stiamo vedendo riguarda tutto il mondo, quindi direi che non è una... prerogativa solo italiana questa italiana certo però sai che odio io non odio niente dell'Italia mi piace Che banale, cazzo. Però è vero, non ho niente, perché io ho scelto di vivere qua. Quando ho vissuto in Brasile mi avevano offerto una cattedra in filologia romanza.
all'Università federale di Santa Catarina, a Florianopolis, e io ho rifiutato perché ho detto l'Italia avrà tanti problemi, i stipendi sono bassi, i precari, però io ci sto bene. bello mi piace questa cosa che hai detto tu vivi in Italia per scelta quindi se scegli comunque un paese sicuramente ci possono essere delle cose che non vanno perché non può essere tutto perfetto
però non c'è niente che puoi davvero odiare, altrimenti saresti da un altro posto. Esatto, si può sempre scegliere. Mi piace questa risposta. Secondo me se uno si lamenta, hai la possibilità di fare mille, battene via. Io l'ho scelto di stare qua e quindi...
bugolate studenti questa parola becco anche le cose negative ci sta va bene Chiara è stato un piacere prima di salutarci voglio ricordare a tutte le persone che ci stanno ascoltando che potete scaricare una trascrizione parola per parola di quello che io e Chiara ci siamo detti con anche la spiegazione di alcune parole ed espressioni più difficili che abbiamo usato e non dimenticatevi anche di premere il tasto follow, segui, sulla vostra piattaforma di podcast così che non perderete.
nessuna nuova puntata. Chiara è stato davvero un piacere averti qua e ci sentiamo presto. Grazie a te Stefano, anche a voi e un bacio dall'Italia a tutti. Ciao ragazzi! Ciao!